Accoliti

L’8 ottobre 2003 la comunità di Quarto d’Altino ha avuto un duplice prezioso regalo: i due accoliti Francesco Massarin Pietro Vaiarelli!

E il 17 marzo 2022 anche Marco Zanon, nostro missionario in Bolivia, è diventato accolito.

Ma chi è l’accolito? Cosa fa?

Qui sotto la spiegazione tecnica… Ma vi consigliamo anche di leggere le loro testimonianze!

L’ufficio liturgico dell’accolito è di aiutare il presbitero e il diacono nelle azioni liturgiche; di distribuire o di esporre, come ministro straordinario, l’Eucarestia. Di conseguenza, deve curare con impegno il servizio all’altare e farsi educatore di chiunque nella comunità presta il suo servizio alle azioni liturgiche. Il contatto che il suo ministero lo spinge ad avere con “i deboli e gli infermi” ( cf Rito dell’Istituzione dell’accolito) lo stimola a farsi strumento dell’amore di Cristo e della Chiesa nei loro confronti. Suo impegno sarà, quindi, quello di conoscere e penetrare lo spirito della liturgia e le norme che la regolano; un profondo amore; di acquistare un profondo amore per il popolo di Dio e specialmente per i sofferenti.

Da Principi e norme per l’uso del Messale Romano

Compiti dell’Accolito

142. Gli uffici che l’accolito può svolgere sono di vario genere, e molti di essi si possono presentare insieme. Conviene distribuire i vari compiti tra più accoliti; se però è presente un solo accolito, svolga lui stesso gli uffici più importanti, e gli altri vengono ripartiti tra i vari ministri.

Riti iniziali

143. Nel rito d’ingresso, l’accolito può portare la croce affiancato da due ministranti con ceri accesi. Giunto all’altare, depone la croce presso l’altare stesso e va al suo posto in presbiterio.

144. Durante la celebrazione, è compito dell’accolito accostarsi, all’occorrenza, al sacerdote o al diacono per presentare loro il libro o per aiutarli in tutto ciò che è necessario. Conviene pertanto che, per quanto possibile, occupi un posto dal qual possa svolgere comodamente il suo compito, sia alla sede che all’altare.

Liturgia eucaristica

145. In assenza del diacono, terminata la preghiera universale, mentre il sacerdote rimane alla sede, l’accolito dispone sull’altare il corporale, il purificatoio, il calice e il messale. Quindi aiuta , se necessario, il sacerdote nel ricevere i doni del popolo e, secondo l’opportunità, porta all’altare il pane e il vino e li presenta al sacerdote. Se si usa l’incenso, presenta lui stesso il turibolo al sacerdote, e lo assiste poi nell’incensazione delle offerte e dell’altare. può, come ministro straordinario, aiutare il sacerdote nella distribuzione della Comunione al popolo.

146.  Può come ministro straordinario, aiutare il sacerdote nella distribuzione della Comunione al popolo. Se si fa la Comunione sotto le due specie, l’accolito presenta il calice ai comunicandi, o tiene lui stesso il calice, se la comunione si da per intinzione.

147. Terminata la distribuzione della Comunione, aiuta il sacerdote o il diacono a purificare e riordinare i vasi sacri. In assenza del diacono, l’accolito porta i vasi sacri alla credenza e lui stesso li purifica e li riordina.