Ragazzi altinati e accompagnatori condividono alcune impressioni del grande evento a cui hanno partecipato dal 17 al 19 marzo, quando 1900 veneziani hanno pacificamente e gioiosamente invaso Assisi assieme al Patriarca Francesco per conoscere più da vicino S. Francesco, S. Chiara e il beato Carlo Acutis.
Ascoltiamo le loro voci!
I RAGAZZI DI SECONDA MEDIA
In questo viaggio ad Assisi mi sono molto divertito.
È stata una bellissima esperienza. sono state delle giornate molto intense, ho visitato tanti luoghi che non avevo mai visto prima d’ora e che mi hanno molto affascinato. La sera ero molto stanco, ma anche molto gratificato! Stare in compagnia in mezzo a tantissime persone mi ha arricchito interiormente e mi ha fatto sentire parte di un vero gruppo.
Don Filippo e catechiste sono stati calorosi e mi hanno fatto sentire in famiglia, soprattutto nei momenti di condivisione e durante lo spazio dedicato ai giochi. Non dimenticherò mai questi giorni vissuti in piena armonia sperando che ce ne siano altri da rivivere.
A.L.
Con i miei compagni di catechismo il weekend scorso abbiamo fatto un pellegrinaggio ad Assisi.
Non avevo mai fatto un pellegrinaggio e mai fatto un viaggio senza i miei.
Ho scoperto che un pellegrinaggio serve per pregare il Signore.
Mi è piaciuto il viaggio in bus e cantare; mi ha stupito vedere il Patriarca e fare le foto con lui.
le guide mi hanno annoiato le guide pperché lente e stra noiose, però mi è piacito tanto vedere la Porziuncola.
Emozionante al ritorno rivedere i miei dopo 3 giorni.
Ho apprezzato tanto rivedere Giorgia S. che è la mia migliore amica da secoli, è stato bello regalarle una matitina a forma di mucca.
Per me stato difficile dormire in una camera che non è la mia non mi piace.
E.P.
Il pellegrinaggio diocesano ad Assisi che si è tenuto dal 17 al 19 marzo 2023 sarà un ricordo indelebile per me. E’ stata un’esperienza bellissima, profonda dal punto di vista spirituale e divertente perché l’ho vissuta con amici. La cosa che mi ha colpito di più è stata la visita alla Basilica di San Francesco e la messa con tutti i ragazzi della diocesi; eravamo tantissimi tutti con un obiettivo comune: camminare sulle vie di San Francesco un santo che si è spogliato delle sue ricchezze per vivere in povertà. Da qui tutti noi dovremmo prendere il suo esempio e fare tesoro di ciò che abbiamo ringraziare ogni giorno delle “ricchezze” che abbiamo. Grazie a tutti glia accompagnatori per il loro supporto e per averci sopportati.
M.C.T.
Mi è piaciuto il viaggio, le attività, la compagnia e lo stare assieme senza i telefoni. Quello che mi è piaciuto di meno le salite al mattino… troppa fatica. Un’altra cosa che mi è rimasta impressa è stato l’incontro con il Patriarca.
G.G.
Il pellegrinaggio ad Assisi mi è piaciuto molto perché ho fatto nuove amicizie, mi sono avvicinata a Dio e a Gesù, ho visitato posti che non avevo mai visto. Penso che tutti noi ragazzi ci siamo divertiti molto, ma credo che sia stato difficile tenere d’occhio tutti noi, quindi grazie alle catechiste e non vedo l’ora di rivivere un’esperienza del genere, anche perché mi sono divertita senza telefono.
N.M.
Il viaggio ad Assisimi è piaciuto perché abbiamo parlato molto e siamo stati assieme, “cantato” e mi sono piaciuti i posti dove siamo andati. Mi dispiace perché non ho dormito bene, il letto era scomodo, però mi è piaciuto il cibo.
S.P.
L’esperienza vissuta ad Assisi non la dimenticherò mai, è stato molto bello visitare luoghi spirituali con amici con i quali non avrei mai pensato di vivere questa esperienza. All’inizio ero un po’ titubante e non sapevo cosa aspettarmi ma alla fine sono stata molto sodisfatta di questo viaggio che mi ha regalato tante emozioni e nuove amicizie.
A.G.
Questo viaggio ad Assisi me lo aspettavo proprio uguale. Ma mi ha avvicinato a Dio, alla chiesa. Ho visto dei posti meravigliosi dove mi hanno ispirato a pregare di più e a impegnarmi un po’ di più in tutto. Ho pregato per la famiglia che stia bene, e che tutto vada per il meglio. Questo viaggio è stato molto riflessivo per me, mi ha fatto capire che la vita non è fatta solo di cose materiali ma è fatta anche da cose non materiali come i sogni, la preghiera. È stata una bellissima esperienza.
M.C.
PATRIZIA, catechista
Questo pellegrinaggio ad Assisi mi ha rimesso in gioco, nell’uscire più giorni con dei preadolescenti, dopo diversi anni.
Non posso negare che è stato un po’ faticoso tenere le fila delle iscrizioni (sembrava spuntassero come funghi sino all’ultimo), dei contatti con il Coordinamento Diocesano (sempre disponibilissimo alle nostre richieste) però ho avuto al mio fianco delle colleghe catechiste e don Filippo che mi hanno sostenuto nelle mie lacune.
Ma dopo il percorso ad ostacoli siamo finalmente partiti per la meta… Assisi.
Si è superato il momento critico dell’infortunio di Lorena ridistribuendoci, noi catechiste, negli alloggi designati ad altri (Maria Pia nella camerata bunker e Maria Grazia da sola un po’ fuori tiro).
Poi il pellegrinaggio è decollato, la catechesi serale in Basilica di San Francesco e via via il percorso designato, bello, faticoso per le salite, ma vissuto con semplicità, i vari incontri e ogni posto parlavano del vissuto di Francesco e Chiara, Carlo ha fatto da riflesso.
La tensione che tutto andasse per il meglio e non perdere pargoli per il mondo era alta visto che si è scelto di non far portare i telefonini (cosa che poi, almeno per i miei ragazzi alla fine hanno gradito).
La mia speranza è che ai ragazzi possa essere rimasto qualche briciola di ciò che hanno sentito e visto, ma anche l’essere stati assieme ai loro coetanei vivendo attimi sereni e giocosi può essere stato utile ad intrecciare relazioni umane e non virtuali tra di loro.
I RAGAZZI DI PRIMA MEDIA
Una delle cose che più ci ha rallegrato del primo giorno è stato l’incontro con don German a Rivotorto.
Il “bunker” invece non è stata una cosa tanto allegra: abbiamo soprannominato così la nostra stanza perché era inguardabile, isolata da tutte le altre e si raggiungeva scendendo una scala come per andare in cantina.
Del nostro alloggio ci è comunque rimasta impressa la colazione e la buonissima cena dell’ultimo giorno.
E’ stato un pellegrinaggio faticoso ma pieno di avventure. Una tra tante ha come protagonista Luca: per aprire la porta della camera a lui assegnata si è rotta la chiave dentro la serratura ed è cominciata un’odissea…
Ci è piaciuto molto il coretto.
Abbiamo fatto nuove amicizie!
Abbiamo visto e visitato cose e luoghi molto interessanti. Tra tutti ci hanno particolarmente colpito il crocifisso di San Damiano, i posti dove San Francesco viveva e aiutava i lebbrosi (Rivotorto), i posti che Santa Chiara divideva umilmente con le sue consorelle (San Damiano).
Non ci siamo sicuramente annoiati, anzi! Ci siamo divertiti un sacco per esempio a fare il tiro alla fune all’esterno della chiesa di San Rufino; a gustare un buon gelato durante l’uscita serale del sabato dopo infinite salite e discese per il paese; a mescolarci alle altre parrocchie della diocesi diventando un unico grande gruppo festante durante la Messa con il Patriarca la domenica mattina.
MARIA PIA, catechista
La partenza è stata puntuale la mattina di venerdì 17 marzo e per ora di pranzo eravamo ad Assisi per l’appuntamento diocesano col Patriarca Francesco. Giornata splendida, aria frizzantina, adrenalina a mille ed entusiasmo pure.
L’abbiamo preparato col cuore, noi catechiste, questo pellegrinaggio, incontrandoci da dopo Natale e per due mesi e mezzo praticamente ogni settimana, superando imprevisti e sfide varie, come adesioni dell’ultimo minuto che hanno portato a rivedere tutta la programmazione dei posti nelle camere fino all’incidente avvenuto a Lorena che le ha causato una brutta frattura al gomito.
Personalmente è stato bello vedere come da una situazione che all’inizio sembrava precaria e disagevole come quella di avere una “camerata” da 9 posti letto a cui ero stata destinata con 8 “mie” ragazze di 1 media e che non piaceva a nessuno, sia poi diventata motivo di divertimento. Loro si sono presto adattate e, con mia sorpresa, divertite. Abbiamo condiviso discorsi, canti, baldoria e risate fino a notte fonda.
È stata una bella esperienza, ricca di emozioni, di cammini lunghi e salite faticose, di incontri belli, di catechesi profonde, di posti incantevoli. E poi loro… le guest stars del pellegrinaggio: Francesco, Chiara e Carlo: storie diverse, vissute in epoche diverse, ma con lo stesso amore per Gesù che ti rapisce il cuore. Ed i ragazzi sono stati rapiti proprio da loro.
Per poi terminare con il lungo abbraccio del Patriarca avvenuto domenica. Assisi si è colorata di arancione, le strade piene di ragazzi e canti gioiosi (compreso “…il pompiere paura non ne ha…”).
E il bilancio di questo, come di tutti i pellegrinaggi, è sempre positivo perché nonostante la fatica, quello che riceviamo è sempre maggiore di ciò che doniamo.
ALTRE MPRESSIONI SUL PELLEGRINAGGIO
Di Assisi mi è piaciuto stare con i miei amici e le chiese che abbiamo visitato, in particolare la Basilica di San Francesco. Non mi è piaciuto il fatto che Assisi è tutta in salita e avevamo molto da camminare.
Assisi l’ho già visitata due volte con la mia famiglia, quello che più mi piace di questa città è che mi da un gran senso di pace, tranquillità serenità. E’ stato bello tornare con i miei amici, giocare con loro, condividere l’alloggio e intere giornate, abbiamo camminato tanto ma la stanchezza non si è fatta sentire. L’unica cosa che non mi è piaciuta, è non poter andare la notte nelle stanze degli altri per stare tutti insieme. Rispetto alle gite scolastiche, mi è piaciuto la condivisione in chiesa con il patriarca e tutti i ragazzi della diocesi di Venezia.
Ad Assisi quello che mi ha colpito di più sono state le chiese in generale, perché la struttura e il modo in cui sono costruite sono diversi da quelle attuali, soprattutto la Basilica di San Francesco. Inoltre la storia di San Francesco e Carlo Acutis sono state interessanti e coinvolgenti, e mi hanno aiutato a riflettere su me stesso.
Mi è piaciuta molto la Basilica di San Francesco, Santa Chiara E la chiesa di Santa Maria degli Angeli. Non mi è piaciuta la chiesa di san Damiano tranne che per la croce che ha parlato a San Francesco. Mi ha colpito molto la storia di Carlo Acutis perché è la dimostrazione che anche se noi siamo piccoli possiamo avvicinarci a Dio in molti modi. La differenza secondo me tra una gita scolastica e questo pellegrinaggio è che in gita si è un po’ più controllati invece nel pellegrinaggio mi sono sentita più libera.