Sosta di Quaresima

Per iniziare bene il tempo che ci accompagna verso la Santa Pasqua ci diamo appuntamento domenica 9 marzo alle ore 15:30 nella chiesa di Quarto d’Altino: “venite in disparte e riposatevi un po’…” con la sosta di Quaresima.

Sono invitati tutti i fedeli della Collaborazione pastorale, in particolare catechisti, educatori, i membri dei vari gruppi e quanti prestano servizio a vario titolo

La sosta di Quaresima è uno spazio per te un tempo prezioso di ascolto un’occasione di ricarica, di ricerca di scoperta del gusto della propria esistenza e dei passi da compiere alla luce della Parola.

La meditazione sarà offerta da mons. Arduino Beltrame, Penitenziere della Cattedrale di S. Pietro Apostolo (Duomo) di Treviso.

Mons. Arduino Beltrame
Mons. Arduino Beltrame

Il penitenziere o canonico penitenziere è un sacerdote cattolico presente nelle cattedrali, nominato dal vescovo ed è uno “speciale” confessore, nel senso che è autorizzato a confessare in tutti quei casi di particolare gravità di norma sottratti alla competenza del sacerdote ordinario e riservati quindi all’autorità episcopale.

Accogliamo la Quaresima come il tempo forte in cui la sua Parola ci viene nuovamente rivolta: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2). È tempo di conversione, tempo di libertà. Gesù stesso, come ricordiamo ogni anno la prima domenica di Quaresima, è stato spinto dallo Spirito nel deserto per essere provato nella libertà. Per quaranta giorni Egli sarà davanti a noi e con noi: è il Figlio incarnato. A differenza del Faraone, Dio non vuole sudditi, ma figli. Il deserto è lo spazio in cui la nostra libertà può maturare in una personale decisione di non ricadere schiava. Nella Quaresima troviamo nuovi criteri di giudizio e una comunità con cui inoltrarci su una strada mai percorsa. […] È tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito. L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore. Non avere altri dèi è fermarsi alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo. Per questo preghiera, elemosina e digiuno non sono tre esercizi indipendenti, ma un unico movimento di apertura, di svuotamento: fuori gli idoli che ci appesantiscono, via gli attaccamenti che ci imprigionano. Allora il cuore atrofizzato e isolato si risveglierà. Rallentare e sostare, dunque. La dimensione contemplativa della vita, che la Quaresima ci farà così ritrovare, mobiliterà nuove energie. Alla presenza di Dio diventiamo sorelle e fratelli, sentiamo gli altri con intensità nuova: invece di minacce e di nemici troviamo compagne e compagni di viaggio. È questo il sogno di Dio, la terra promessa verso cui tendiamo, quando usciamo dalla schiavitù. [Leggi tutto il Messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2024]